Il mio desiderio



Il Genio dei Desideri mi si è manifestato mentre stavo cercando una birra nel frigo. Il fatto che, contro ogni pronostico, io la avessi trovata, sicuramente era da interpretare come un segno, ma sul momento non ci avevo fatto caso.
Un ulteriore elemento di confusione poteva essere rappresentato dalla forma che il Genio aveva scelto di assumere per palesarsi, ossia quella di un cetriolo di media grandezza, che albergava da diversi giorni sui ripiani bassi, in attesa di una improbabile futura insalata. Sono sempre stato convinto, tuttavia, che elasticità e apertura mentali siano doti fondamentali nell’approcciarsi alle cose che non si conoscono, o che appaiono inspiegabili.
Di conseguenza, se ero stato capace di accettare senza problemi l’evidente straordinarietà del fatto che una Tuborg da sessantasei fosse sopravvissuta intatta alla serata precedente, non vedevo perché avrei dovuto rifiutare a priori l’idea che un cetriolo si animasse e mi parlasse. Chi si rivolge a me con cortesia, parlando un buon italiano privo di accenti, e senza darsi arie di superiorità pur essendo una entità sovrannaturale, mi fa sempre una ottima impressione.
Tra l’altro, avere scelto di apparire nel mondo dei mortali optando per l’aspetto di una verdura tra le più umili, era chiaro indice di senso dell’umorismo, e notevole autoironia. Così, dopo un breve e piacevolmente informale scambio di convenevoli, mi è sembrato naturale invitarlo a sedersi al tavolo per proseguire la conversazione. O meglio, ad accomodarsi nella scodella davanti alla quale ero seduto io.


 


“Beh, Genio, devo dire che non me lo aspettavo.”


“Che io esistessi, o che io fossi un cetriolo?”


“Entrambe, in effetti. Vuoi un po’ di birra? La aprivo comunque, non fare complimenti.”


“Grazie, sì. Ueilà, ma la stappi con l’accendino? Mai stato capace.”


“Evidentemente bevi da meno anni di me. Salute.”


“Alla tua. Allora, immagino che sarai curioso.”


“Più che altro, speranzoso. E’ vero quello che si dice di te?”


“Dipende. Sai come sono le leggende, ognuno racconta la sua.”


“Non ci prendiamo per il culo, su. Intendo quella faccenda dei tre desideri.”


“Me lo chiedono sempre. In realtà, il desiderio che esaudisco è solo uno. Tre sono le volte all’anno che appaio, a persone diverse, in tutto il mondo.”


“Siamo già alla fine di dicembre. A occhio, dovrei essere l’ultimo di questo giro, quindi.”


“Esatto. Sei contento? Non è mica facile che succeda, eh, siete sei miliardi.”


“A dire il vero mi sento un po’ in ansia. Posso ottenere qualsiasi cosa? E’ una bella responsabilità.”


“Qualsiasi cosa, sì. Fai bene a pensarci. Essendo la scelta dell’individuo che beneficerà dei miei poteri completamente casuale, succede spesso che questo dono vada, come dire, sprecato. Sai, può esserci inconsapevolezza, o semplice sfiga.”


“Per esempio?”


“Guarda questo duemilasei. Prima sono capitato da una bambina cinese di tre anni. E insomma, ci ho messo un po’ anche a spiegarle chi ero, e poi piangeva… comunque, per farla breve, adesso ha un panda gigante in giardino.”


“Comincio a capire.”


“Poi è toccata a un ragazzo in America. Era talmente fatto che ho dovuto trasformarmi in una pipa da crack, per lui esisteva solo quella. Prima che gli calasse il down, ha fatto in tempo a dire che gli sarebbe piaciuto vedere Britney Spears senza mutande. E così... beh, li leggi i giornali, no?”


“Cazzo. Mi metti in una posizione difficile. Se tiro fuori una stronzata anch’io, l’umanità intera si sarà giocata un anno di desideri. Ma forse dovrei lasciare ad altri le decisioni epocali. Cristo, non so… ”


“Sbrigati, però. Il tempo sta per scadere. Non serve che me lo dici, basta pensarlo.”


“Ci sono, ci sono quasi, aspetta. Ecco, ecco. Ecco!… fatto.”


“Quello? Ma sei sicuro?”
“Sì.”
“Non ti sembra di aver avuto paura di assumerti responsabilità importanti?”
“Fatti i cazzi tuoi. Apro l’altra birra, ok?”


 


 


Pensiero del giorno: “Era vero, da un certo punto di vista.”
(Obi-Wan Kenobi, “Return Of The Jedi”, 1983)

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8 Responses to Il mio desiderio

  1. anonimo says:

    prima il blog, poi il cetriolo. mi preoccupi

  2. anonimo says:

    E' dalle piccole cose che si vede la grandezza di un uomo...

    Continua così!

    :)

    Miriam

  3. Vortexmind says:

    Almeno era una Kronenburg?

  4. settantasette says:

    @dfc: mi preoccupo anch'io :P


    @Miriam: troppo buona :)


    @Vortex: era una Hofbräuhaus, probabilmente la migliore birra del mondo. Mi sembrava il minimo.

  5. Vortexmind says:

    In effetti hai ragione ... si poteva scegliere la qualità ... è che ho pensato alla Tuborg e ho scelto una birra della stessa fascia :))

  6. catopedro says:

    com'è che si chiama il tuo pusher?

  7. SaintSavin says:

    Solo un'altra? ne dovevi chiedere 77 almeno... :-).


    Saint.

  8. Comicomix says:

    nessun desiderio è sprecato...

    Un sorriso alla spina

    Mister X di COmicomix

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